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200 GIORNI DA CONSIGLIERE PER IL TURISMO DEL MINISTRO DARIO FRANCESCHINI
GHNET OTTOBRE 2014
Con settantacinque giorni di anticipo rispetto a quanto avevamo programmato si concluderanno il 16 Ottobre 2014 – con l’approvazione del Piano Strategico per la Digitalizzazione del Turismo italiano – i lavori del TDLAB.
Un Piano Strategico condiviso e partecipato alla cui stesura hanno preso parte circa trecento soggetti a vario titolo esperti e interessati, decine di imprese che operano nel settore digitale a livello italiano e internazionale, le Regioni e le Associazioni di Categoria. Un Piano Strategico che è stato reso possibile soprattutto per l’impegno straordinario e volontario dei componenti del TDLAB a cui devo un grazie immenso. Ora spetta al Ministero dei Beni Culturali e del Turismo e ad ENIT provvedere a realizzare le attività individuate per raggiungere i risultati che l’Italia attende e merita da tempo.
Il 16 Ottobre terminerà così il mio rapporto con il Ministero dei Beni Culturali e del Turismo avendo già rassegnato le dimissioni da Consigliere del Ministro il 30 Settembre 2014.
Avevo accettato l’incarico a Marzo 2014 con un preciso obiettivo: contribuire alla svolta digitale e aiutare il mio Paese a definire alcune specifiche iniziative per il rilancio del turismo.
Il turismo è finalmente entrato nell’agenda del Governo italiano. La legge 29 Luglio 2014, n. 106 affronta, dopo otto anni dall’ultimo intervento governativo, le principali questioni relative alla crescita dell’economia turistica e culturale e offre i primi concreti strumenti per un cambio di rotta.
Quali?
- Tax Credit per la digitalizzazione delle imprese turistiche;
- Tax Credit per la riqualificazione degli alberghi;
- piano straordinario della mobilità;
- utilizzo gratuito degli immobili dismessi dallo Stato per generare nuove attività;
- avvio di iniziative per la organizzazione di itinerari turistici all’insegna della sostenibilità;
- ri-definizione della classificazione alberghiera;
- rilancio di Italia.it e dell’Osservatorio Nazionale del Turismo;
- introduzione di una card nazionale per il turista;
- riorganizzazione della Direzione Generale del Turismo;
- riforma dell’Enit attraverso la sua trasformazione in Ente Pubblico Economico;
- liquidazione di Promuovitalia;
- costituzione del Comitato Permanente per lo sviluppo del Turismo;
- piano strategico per la digitalizzazione.
Dunque un inizio di buon auspicio. Solo risultati positivi?
No, non è stato ancora possibile:
- modificare la pessima pratica del Tax Refund all’italiana;
- far emergere, regolamentare e valorizzare l’economia sommersa dell’ospitalità;
- introdurre la ritenuta d’acconto sulle fatture delle OTA per trattenere in Italia una parte di risorse relative alla vendita delle nostre camere;
- eliminare il parity rate per permettere ai nostri turisti di godere dei prezzi più vantaggiosi possibili;
- evitare l’introduzione per legge del cambio di destinazione d’uso degli alberghi in appartamenti proposta contenuta nel decreto sblocca Italia avanzata sotto le mentite spoglie dei cosiddetti CondHotel (hotel del condono…?!?).
Ho fiducia per il futuro.
Nei tanti incontri fatti a Roma come in giro per l’Italia mi sono reso conto di non essere parte di una sparuta minoranza. Sta crescendo nel nostro paese la consapevolezza circa le opportunità economiche e di sviluppo che il turismo è in grado di generare.
L’Italia ha capito, con buona pace di qualche avanzo di elitarismo intellettuale, che la cultura deve diventare il motore della crescita; che la nostra identità è un valore scambiabile al mercato delle relazioni internazionali; che arte, cultura, paesaggio, cibo, artigianato, moda e design sono valori differenziali attraverso i quali distinguerci e con i quali competere nei prossimi cinquant’anni poiché rappresentano i principali generatori della nostra economia e producono valore diretto e aggiunto ai nostri prodotti.
Ora, se nei prossimi anni sapremo valorizzare e promuovere la nostra bellezza e far crescere la qualità dell’ospitalità, avremo costruito la nostra infrastruttura più potente, la fibra o se preferite il filato attraverso il quale connettere e innervare ciò che siamo e che produciamo.
Grazie di cuore a Dario per avermi dato la possibilità di portare, in un momento così decisivo per l’Italia, il mio contributo. Grazie a tutti quelli che in questi mesi hanno avuto e dato fiducia, e hanno messo tempo, energie e sapere in questa comune e straordinaria esperienza.
Porto con me le parole e gli sguardi delle tante persone incontrate, il loro desiderio di sentirsi parte di una rinascita, di voler reagire al declino del turismo italiano. La loro voglia di farcela è energia pura che mi dà più forza e determinazione di prima.
Andiamo avanti!