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NO BEEF SHOW. NESSUNA NOVITà NELLA RIFORMA DEL CODICE DEL TURISMO
GHNET MAGGIO 2011
Sembrava dovesse esserci una svolta epocale, quando, nel maggio del 2011 l’allora ministro del turismo, On.Brambilla proclamava l’approvazione definitiva del Codice-riforma del turismo.
La notizia dell’approvazione definitiva del Codice-riforma del Turismo da parte del Consiglio dei Ministri arriva appena pochi giorni dopo la pubblicazione del contributo all’interno del dossier Turismo 2020.
Tortelli verdi al burro e TV accesa, le 13.30 di Sabato 7 Maggio, a Novellara, bassa reggiana, padania.
Al TG1 l’On. Ministro Brambilla annuncia la prima opera di riforma del turismo: il codice, una svolta senza precedenti, Dan Brown ci fa un baffo!
Ho fatto un balzo sulla sedia: ma per la miseria, come è potuto accadere, me la sono persa? Lascio i tortelli e volo al computer. Meno male che è acceso così non perdo tempo, sia benedetto google!
Del testo del decreto, sul sito del Governo, non c’è traccia, solo il titolo… Ma come? Allora comincio a telefonare ai miei collaboratori e chiedo spiegazioni: “Perché non mi avete avvisato? Com’è che non ne so niente? Dove lo posso trovare?”
Passavano i minuti e sudavo freddo… oddio, presto, presto che non posso arrivare tardi…!!! Pensavo: Madonna Santissima dell’Incoronata, come ho potuto distrarmi e perdere la cosa più epocale che sia mai capitata?
Cerco, cerco, cerco… ma il decreto non si trova. Si vede che non son buono di usare internet! Però, in proposito, trovo news da brivido, davvero storiche!
Mettetevi comodi, ecco l’elenco:
“… le agenzie turistiche online saranno equiparate a quelle normali…” e hoplà, nell’era contemporanea, 10 anni dopo;
“… si possono somministrare alimenti e bevande alle persone non alloggiate negli hotel…” finalmente potremo mangiare un panino al bar dell’albergo senza bisogno di ordinarlo con camera inclusa;
“… al turista viene riconosciuto sul piano giuridico il danno morale oltre che quello materiale per vacanza rovinata…” spenderemo 20.000 euro in avvocati per farci 3 gradi di giudizio e riavere quella serenità perduta 10 anni prima;
“… le famiglie disagiate avranno il diritto al buono-vacanze…” risciò e pedalò sono inclusi?
“… i disabili potranno godere dell’offerta turistica in piena autonomia e senza aumenti di prezzo…” il Governo ha così stima degli albergatori che teme facciano pagare il supplemento ai disabili.
“… creazione dei distretti turistico-alberghieri a burocrazia zero…” basterebbe far funzionare le Conferenze di Servizi;
“… l’estensione del sistema di valutazione in stelle a tutte le strutture (agriturismi, b&b, etc)…” avranno saputo dell’esistenza di tripadvisor?
“… l’aumento dei posti-barca attraverso pontili galleggianti non più sottoposti al rilascio dei permessi di costruzione…” ma a Lipari come a Ponza e altrove, non fanno già così?
“… l’incentivo al noleggio e alla locazione dei grandi yacht…” che consiste, oltre allo sgravio fiscale, nel ricevere dal Governo, in omaggio, una cassa di champagne.
“… la semplificazione delle procedure per la realizzazione di porti turistici…” basterà solo la firma del geometra del posto, il cugino del Sindaco!
“… l’elaborazione di materiale informativo in almeno altre tre lingue…” il cinese consigliato, il russo, ovviamente, obbligatorio!
Poi, finalmente, dopo tanto penare, sulla Gazzetta di Sondrio, (giuro, ecco il link) trovo lo schema del decreto legislativo e così posso darmi una calmata.
Leggo per bene e finalmente tiro un sospiro di sollievo! Trattasi di altro inutile inchiostro legislativo tanto per alimentare questo incredibile no beef show.
Tutte cose già definite dalle vigenti normative. Al Governo sono zelanti e scrupolosi, hanno voluto riscrivere, per precauzione. Non si sa mai!
E così, non resta che approfondire l’ipotesi del diritto di superficie per le aree demaniali che si dice sia stata formulata dall’On. Ministro Tremonti: darebbe futuro al sistema delle imprese balneari italiane.
La materia mi è nota, un ripasso veloce leggendo l’ottimo articolo che il Prof. Avv. Alessandro del Dotto ha di recente pubblicato su Altalex e sono pronto per affrontare l’art. 3 del Decreto Legge in questione.
Leggo il comma 1… ma cosa hanno combinato?!? Sta a vedere che di fronte alla Direttiva Bolkestein sono riusciti a fare il solito gioco delle tre carte! Hanno infatti sdemanializzato gli arenili introducendo il diritto di superficie. Un’altra genialata all’italiana: sugli arenili il diritto di superficie e sulle spiagge la concessione demaniale derivante dal vecchio e caro art. 37 del Codice della Navigazione del 1942. E voilà , il gioco è fatto. Dei veri prestigiatori, non c’è che dire!
Su coraggio, signori del Governo, mettiamoci a fare una buona legge, che ce n’è un gran bisogno! Il settore balneare italiano è cosa seria, impegna migliaia di operatori economici. Diversamente, lo si tolga dalla Bolkestein (se ci si riesce!). Ma per favore, in nome di una presunta efficienza del sistema turistico italiano, non facciamo crescere un’altra generazione di furbetti del quartierino offrendo l’ennesima sanatoria, questa volta per gli edifici posti sugli arenili.
Nel caso, la legge la si faccia semplice. Due soli ed ineludibili principi:
1) selezionare il concessionario esclusivamente in base alla qualità del servizio turistico proposto e disincentivare la speculazione fondiaria e la rendita di posizione;
2) regolare la durata delle concessioni, fino a 30 anni, commisurandola agli investimenti che il concessionario garantisce per il miglioramento del servizio turistico.